I Percorsi di Didattica Digitale (PDD), realizzati da docenti, ricercatori e studenti del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica FICLIT), propongono itinerari didattici attraverso alcune delle opere più significative della Letteratura italiana. Ogni percorso presenta gli argomenti trattati secondo diversi livelli di approfondimento e modalità di fruizione, per adattarsi alle diverse esigenze di studenti universitari e della scuola secondaria di secondo e primo grado, e si sviluppa a partire da un esemplare a stampa presente nella Digital library del FICLIT.
Attraverso la visione diretta del documento digitale - che può essere sfogliato, ingrandito, e messo in relazione con altri documenti, manoscritti e a stampa - vengono messi in luce gli aspetti più rilevanti dell’opera e del contesto culturale ed editoriale, con l’obiettivo di valorizzare gli oggetti librari, coniugandoli con lo studio dei testi e di sviluppare un’educazione letteraria che sviluppi conoscenze e competenze linguistiche, filologiche e critiche, rivolta non solo agli studenti universitari, ma anche agli insegnanti e agli studenti della scuola secondaria e alla collettività tutta, per promuovere la conoscenza e la preservazione della sua identità culturale.

Venezia, Marcolini, 1538
Filologo, poeta, storico, filosofo, grammatico, Pietro Bembo è una delle maggiori personalità nell’universo letterario del primo Cinquecento e ha un ruolo determinante sugli sviluppi successivi della lingua e della letteratura italiane, soprattutto attraverso la sua opera più famosa, le Prose della volgar lingua, pubblicate per la prima volta a Venezia nel 1525. A partire da una copia delle seconda edizione delle Prose (1538), i percorsi contestualizzano l’opera bembiana nella più ampia «questione della lingua», affrontandone poi le principali caratteristiche linguistiche e tipografico-editoriali e analizzandone i passi più significativi.

Napoli, Starita, 1835
Filologo, poeta e filosofo, Giacomo Leopardi è una figura centrale dell’Ottocento letterario italiano. Mentre nel 1816 il Romanticismo arriva in Italia per il tramite tedesco, Leopardi dichiarerà sempre fedeltà ai classici, compiendo un’operazione di innovazione della letteratura italiana dall’interno.
La ricerca di modernità si può rintracciare nelle due opere maggiori, i Canti, un libro di poesie sentimentali e filosofiche, e le Operette morali e la loro prosa metafisica. In questo modulo dei Percorsi di Didattica Digitale si è scelto di raccontarle attraverso un’edizione particolarmente significativa perché l’ultima pubblicata vivente l’autore: l’edizione napoletana delle Opere, comprendente i Canti e la prima parte delle Operette morali (rispettivamente vol. 1 e 2), stampata a Napoli, nel 1835, la cosiddetta "Starita", dal nome dell’editore, Saverio Starita.

Firenze, Giunti, 1587
Il Percorso Didattico Digitale (PDD) accompagna il lettore alla scoperta del Decameron di Giovanni Boccaccio attraverso tre livelli di approfondimento, valorizzando la dimensione materiale dell’opera grazie alla presentazione di numerosi manoscritti ed edizioni a stampa. Punto di partenza del percorso è l’esemplare conservato presso la Biblioteca Umanistica “Ezio Raimondi”: una copia della quarta edizione censurata a cura da Lionardo Salviati (Firenze, Giunti, 1587).