Pietro Bembo e le Prose della volgar lingua

Introduzione

Filologo, poeta, storico, filosofo, grammatico, Pietro Bembo è una delle maggiori personalità nell’universo letterario del primo Cinquecento e ha un ruolo determinante sugli sviluppi successivi della lingua e della letteratura italiane, soprattutto attraverso la sua opera più famosa, le Prose della volgar lingua, pubblicate per la prima volta a Venezia nel 1525.
Per questo modulo dei Percorsi di Didattica Digitale, è stata scelta una copia della seconda edizione delle Prose, pubblicate a Venezia da Francesco Marcolini nel 1538. L’edizione, meno celebre rispetto alla princeps e all’edizione postuma del 1549, testimonia i caratteri principali dell’attività di Marcolini - che dimostra un netto interesse per le opere in volgare di autori contemporanei - e si rivela particolarmente significativa anche per la presenza sull’esemplare di numerose postille. 
Il percorso si articola in due sezioni principali. Nella prima, è possibile visualizzare la digitalizzazione della copia dell’edizione Marcolini, la relativa scheda bibliografica e alcune notizie sull’esemplare. La seconda sezione si apre con un’introduzione generale all’opera e si suddivide in tre sotto-sezioni. 
Il livello avanzato offre una lettura guidata dell’opera, attraverso una selezione di passi tratti dall’edizione Marcolini e inquadrati nel più ampio dibattito sulla questione della lingua nel XVI secolo e nella produzione bembiana in generale. Segue una presentazione dalle principali notizie relative a Francesco Marcolini, alla vicenda editoriale delle Prose e alle caratteristiche tipografiche della seconda edizione. Il livello intermedio rispetta lo stesso impianto, con una particolare attenzione agli aspetti relativi alla storia della lingua e allo sviluppo dei volgari italiani dalla matrice latina. Considerata la natura tecnica degli argomenti trattati e la difficoltà della prosa bembiana, al livello base viene proposta, come primo approccio al testo, la lettura di un fumetto.

Il tempo di Bembo