Giacomo Leopardi e il progetto delle "Opere"

2.4. I "Canti": introduzione all’opera

Questo, che Leopardi pubblica a due anni dalla sua morte, è il libro di una vita. È un libro che si è formato in vent’anni e per questa ragione raccoglie una varietà di generi e temi.

 

Dal 1831 la raccolta acquisisce il titolo che leggiamo oggi e, con il titolo, la sua organicità: il libro dei Canti è un libro organico, nel quale, secondo un ordine ben meditato (che cambia nel tempo), sono raccolte le poesie che, nel loro svolgersi, raccontano la storia del suo pensiero e l’evoluzione del suo fare poesia.

E infatti l’ordinamento dei Canti è tendenzialmente cronologico ed è composto da blocchi omogenei (per stile e genere) scritti in tempi successivi tra loro. Leopardi però talvolta deroga all’ordine cronologico: si pensi che, dopo la conclusione, aggiunge una sorta di ‘appendice’ (i Frammenti), contenente testi giovanili, cioè i più antichi del libro.

Leopardi, come nessun autore prima di lui, porta il pensiero all’interno della poesia, articola una visione del mondo attraverso la lirica, tanto che il suo è stato definito come «pensiero poetante» (Prete 2021). E, proprio in ragione della scelta di mettere insieme testi che sono stati scritti in un tempo piuttosto lungo (in rapporto alla breve vita del loro autore), attraverso il libro, chi legge può seguire l’evoluzione del pensiero leopardiano.