Pietro Bembo e le "Prose della volgar lingua"
3.9 Dal latino al volgare: il sistema verbale
Infine, alcuni cambiamenti riguardano coniugazioni e modi verbali.
Bembo chiama le coniugazioni «maniere» e ne distingue quattro, in continuità con la coniugazione verbale latina, suddivisa in verbi in -āre, - ēre, -ĕre e -īre. In italiano, la seconda e la terza coniugazione latine confluiranno in un’unica coniugazione (la seconda) e la quarta latina corrisponderà alla terza italiana.
Congiuntivo e condizionale vengono trattati insieme, quando Bembo si sofferma sul verbo «in quella parte, nella quale si parla condizionalmente» (3 XLIII). Tuttavia, l’autore sottolinea le innovazioni della lingua volgare rispetto alla latina, in cui esisteva solo il congiuntivo:
Ne’ quali modi di ragionari più ricca mostra che sia la nostra Volgar lingua, che la Latina. Conciosia cosa che ella una sola guisa di proferimento ha in questa parte: et noi n’habbiam due. Perciò che VORREI et VOLESSI non è una medesima guisa di dire; ma due: et AMASSI et AMERESTI; et FACESSI et FARESTI altresì. (Prose, 3 XLIII; c. LXXXVIv)
La forma che si legge sulla pagina, AMARESTI, per la seconda persona singolare del condizionale presente del verbo «amare» è scorretta e segnalata – insieme a una seconda occorrenza dello stesso errore, al foglio successivo – nella Correttione de gli errori che conclude il volume.
